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BRESSANONE VERSO IL TERZO MILLENNIO:
GLI ANNI OTTANTA

Non è facile trovare una connotazione unitaria per descrivere la Bressanone degli anni Ottanta e Novanta. Si può dare però per certo che nel corso di questi vent’anni la città assunse il volto che ancor oggi la contraddistingue. A mo’ di esempio potremmo citare alcuni di questi tratti distintivi: la risistemazione di piazza Duomo e la riqualificazione del centro storico (a cui fece da pendant a Millan, la costruzione della chiesa parrocchiale consacrata nel 1985 e dedicata all’allora beato, ora santo Josef Freinademetz e la realizzazione della piazzetta rionale), lo sviluppo – a nord del centro storico – della zona Zinggen-Rosslauf che in poco tempo è divenuto uno dei quartieri più popolosi della città, l’ampliamento e la riqualificazione sia a sud che a nord dei centri sportivi e dei poli scolastici e la modernizzazione delle frazioni, sempre più tenute in considerazione dalla giunta comunale.

Gli esordi non furono semplici. Come annota lo storico brissinese Hans Heiss il periodo 1980-1986 fu contrassegnato da preoccupanti fenomeni recessivi: “il 1980 segnò una svolta, non soltanto per Bressanone: un’ondata recessiva travolse l’economia mondiale cancellando la congiuntura favorevole degli anni ’70. (…) Tra il 1981 ed il 1985 la zona produttiva visse una fase di crisi (…) con massicci licenziamenti. (…) Si verificò inoltre, ancor più dal 1987, un ristagno dei pernottamenti in città che colpì anche esercizi di fama consolidata come l’Hotel Elephant, lo stabilimento idroterapico Guggenberg ed il vicino Hotel Dominik, inaugurato appena nel 1976. (…) La stessa funivia della Plose, nel 1964 ancora una novità assoluta nel panorama turistico invernale, risultava ormai obsoleta e di portata insufficiente. Tuttavia la scarsa propensione al rischio degli investitori locali ne ritardò l’ammodernamento.

Anche sul piano politico-sociale non mancarono i problemi. L’attuazione del Secondo Statuto di Autonomia, che pur rappresentava una pietra miliare nel cammino verso una pacifica convivenza, alimentò in una prima fase le tensioni tra i gruppi linguistici. Giocarono un ruolo -in questo senso – sia l’introduzione del bilinguismo e della proporzionale negli uffici pubblici (ma anche nell’assegnazione delle case popolari) sia gli esiti dei censimenti (1981 e 1991) che per la prima volta andarono a quantificare – con apposite dichiarazioni di appartenenza ai gruppi linguistici – la consistenza di tali gruppi (il calo del gruppo italiano a Bressanone, che si assestò sul 27,38%, fu molto sensibile). Fenomeni che destarono preoccupazione soprattutto nella popolazione di lingua italiana, che temeva una crescente marginalizzazione, ma che non mancarono di suscitare perplessità anche in quella parte della popolazione che si stava aprendo ad istanze interetniche (si pensi al j’accuse contro le “gabbie etniche” di Alexander Langer) o che all’opposto riteneva le misure insufficienti a ‘compensare’ i danni subiti dai sudtirolesi con l’annessione della nostra provincia allo stato italiano.

L’amministrazione comunale, ancorché priva forse di un piano strategico condiviso e lungimirante, si caratterizzò negli anni Ottanta per una lunga serie di interventi di miglioria della vita cittadina. La giunta presieduta prima da Zeno Giacomuzzi e poi, dalla fine del 1988, da Klaus Seebacher (con il costante e fattivo supporto del vicesindaco ed assessore DC, Dario Stablum) fu artefice tra le altre cose del Museo Diocesano (1980) e della Galleria civica (1981), realizzò la ristrutturazione del complesso dell’antico ospedale di Santo Spirito (1983-1985), completò la realizzazione del collettore principale e dell’impianto di depurazione (nel 1985 uno dei primi in provincia) e diede definitiva sistemazione alla zona sportiva sud (dotata alla fine degli anni ’80 di due palestre, di un campo da calcio e di atletica e di uno stadio del ghiaccio). E proprio nella nuova palestra di via Laghetto si disputarono nel 1987 i campionati mondiali di pallamano, gestiti in duplex con la città di Bolzano.

Nei primi anni Ottanta venne inaugurato in via Prà delle suore il nuovo complesso scolastico, in cui trovarono sede il liceo classico-scientifico “Alighieri” (che si arricchì a partire dal 1986/87 anche dell’indirizzo linguistico), l’Istituto professionale per i servizi commerciali (successivamente intitolato ai magistrati Falcone e Borsellino) ed il Centro di formazione professionale “Enrico Mattei”, finalmente dotato di attrezzature e laboratori al passo con i tempi. Sempre nel nuovo polo scolastico sud (in cui si andarono ampliando una scuola primaria ed una scuola media in lingua tedesca e l’Istituto per i servizi commerciali sempre in lingua tedesca) vide la luce nel 1983 il moderno centro professionale alberghiero intitolato a Emma Hellensteiner, pioniera del turismo in Alto Adige.

Nel 1986, nell’appena rinnovato Duomo di Bressanone, venne consacrato vescovo il padre cappuccino Wilhelm Egger, biblista di rinomata fama, che subentrava a Josef Gargitter dimessosi per motivi di salute. Il giovane prelato (allora 46enne) continuò nei decenni successivi (morirà prematuramente nell’agosto del 2008) l’opera pacificatrice del suo predecessore, conducendo con saggezza la sua vasta diocesi trilingue. Ospitò inoltre più volte presso il Seminario maggiore il card. Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, che accompagnava nelle sue uscite pubbliche in città (l’ultima delle quali da pontefice nel 2008). Per quanto riguarda invece la comunità parrocchiale brissinese nel 1989 Leo Munter successe quale decano a Eduard Habicher. Le attività presso l’Oratorio Don Bosco trovarono nuovo slancio – su iniziativa di don Hugo Senoner – con la costituzione nel 1981 del Circolo culturale e ricreativo omonimo, capace di migliorare l’utilizzo delle sale e di dare continuità nel tempo alle iniziative.

Sul fronte culturale gli anni Ottanta videro svilupparsi le iniziative di diversi gruppi. Il circolo culturale S. Erardo ed il Centro Turistico Giovanile approfittarono della realizzazione della Galleria civica per mostre artistiche e fotografiche. Il Circolo ACLI, guidato dai fratelli Paolo e Francesco Bertoldi, continuò ad offrire un ricco carnet di conferenze su temi sociali e politici. Nacquero in ambito italofono due compagnie teatrali, la Filodrammatica don Bosco nel 1980 (a lungo guidata dai coniugi Faccioli) ed il gruppo “La Forca” nel 1988. L’attività della Pro Cultura, dopo una stagione più defilata, riprese slancio sotto la regia di Mario Castiglioni. Nel 1989 presero il via le lezioni della cosiddetta Università della terza età, coordinate dalla sezione locale dell’UPAD e fortemente volute da Ada Scaggiante, che in quegli anni guidava anche il neo nato Club degli Anziani, un ente a forte caratterizzazione culturale oltre che ricreativa.

In ambito associazionistico negli anni Ottanta videro tra gli altri la luce il gruppo cittadino dell’AIDO, l’Associazione Amici del Burkina Faso guidata da Lia Cervato e l’AVULSS, l’Associazione Volontari Unità locali socio-sanitarie. A Bressanone venne aperta inoltre nel 1983 la prima Bottega del Terzo Mondo: la struttura, allora situata in via Bruno, era la prima del genere in Italia e inaugurava – simbolicamente – una stagione di solidarietà concreta da parte dei brissinesi verso le emergenze sociali del pianeta.

Brixen auf dem Weg in das 3.Jahrtausend - die 90iger Jahre

In den 80iger und 90iger Jahren hat sich das Gesicht Brixens durch viele Projekte und eine überaus rege Bautätigkeit nachhaltig geändert. Dazu zählen die Neugestaltung des Domplatzes, die Aufwertung der historischen Altstadt, der Bau der neuen Kirche in Milland und vorallem die extreme Expansion der Wohnzonen im Norden und Süden der Stadt sowie der Aus- und Neubau der schulischen und sportlichen Strukturen.

Besonders in den Jahren 1980 bis 1986 wurde Brixen von den Auswirkungen der weltweiten Wirtschaftskrise stark getroffen. Dieser Niedergang betraf das gesamte wirtschaftliche und soziale Leben. Nahezu alle Bereiche der Wirtschaft, einschließlich des für Brixen besonders bedeutenden Tourismus, mußten Einbußen erleiden und viele Kündigungen aussprechen.

Auch im politischen und sozialen Bereich kam es zu Spannungen zwischen den Volksgruppen. Auslöser war unter anderem das 2.Autonomie-Statut und damit verbunden war die Einführung der Doppelsprachigkeit, dem ethnischen Proporz sowie die Volkszählung bei der sich eine deutliche Abnahme der italienischen Volksgruppe abzeichnete. In dieser Zeit unter den Bürgermeistern Zeno Giacomuzzi und Klaus Seebacher, sowie mit Unterstützung des Vizebürgermeisters Dario Stablum, wurden zahlreiche Projekte verwirklicht.  Zu erwähnen ist das Diözesanmuseum, die Stadtgalerie, die Restrukturierung des Hartmannheims, dem historischen Spital zum Heiligen Geist, die Errichtung einer modernen Kläranlage sowie eine neue, großzügige Sportanlage im Süden der Stadt. Ebenfalls im Süden, enstand auch ein modernes Schulzentrum.

1986 wurde der Kapuzinerpater Wilhelm Egger im neu renovierten Dom zum Bischof geweiht. Sein leider zu kurzes Pontifikat war von umsichtiger Führung im Geiste eines friedlichen Zusammenlebens aller 3 Sprachgruppen geprägt.

In der Pfarrei Brixen folgte 1989 Leo Munter als Dekan, Eduard Habicher nach.

Das Oratorium Don Bosco erlebte auf Initiative von Don Hugo Senoner mit der Gründung eines Kultur- und Freizeitvereines, einen deutlichen Aufschwung.

Aus kultureller Sicht waren die 80iger Jahre sehr bewegt. Viele Vereine bauten ihre Aktivitäten aus oder wurden neu gegründet. Künstlerische und theatralische Vereine wie „Filodrammatica Don Bosco“, „La Forca“ oder der Kunstkreis St.Erhard wurden gegründet. Besonders erfolgreich war in dieser Zeit der italienische Kulturverein „Pro Cultura“ unter der Leitung von Mario Castiglioni. Im sozialen Bereich sind der Organspenderverein AIDO, die Vereinigung der Freunde von Burkina Faso und der Verein der Freiwilligen im sozial-medizinischen Bereich- AVULSS, zu erwähnen. Nicht zu vergessen sei die Universität für den dritten Lebensabschnitt, UPAD.In Brixen wurde damals der erste „Dritte-Welt-Laden“ in der Brunogasse eröffnet. Dies rundet das Bild der Hilfsbereitschaft und Solidarität der Brixner Gesellschaft ab.

Veduta di via San Cassiano anni Ottanta
Blick auf die Kassianstraße 80er Jahre

Veduta di via Albuino durante la riqualificazione
Blick auf die Albuingasse bei der Sanierung

DAL NOTAIO DOTT. AUGUSTO DONA’

Dal 19 marzo 1979 la Corale figura come Ente regolarmente registrato con atto notarile. Sostanzialmente lo Statuto è rimasto invariato fino ad oggi. I vari direttivi in carica hanno apportato alcune modifiche ad uso interno dettate da necessità contingenti, come ad esempio: la nomina – per qualche anno – di un delegato del gruppo giovanile, e le modalità da seguire nell’ammissione e nel tirocinio per gli allievi. Dal 1980 – con l’approvazione dell’assemblea – si è estesa da uno a due anni la durata delle cariche sociali, permettendo così al direttivo una programmazione di più ampio respiro. Nel 1996 si è ritoccato l’art. 3 a) nei seguenti termini: “ … durante i servizi religiosi per la comunità”. La Corale infatti aveva ampliato notevolmente l’ambito della propria attività con interventi sempre più numerosi fuori della chiesa parrocchiale, fuori di Bressanone, e spesso anche in comunità di lingua tedesca, grazie all’apprendimento di brani bilingui o anche solo in tedesco. E’ così che, dopo aver ampliato e diversificato il proprio repertorio, il coro andò ampliando e diversificando i propri interventi proponendosi anche a livello concertistico.

Estratto dell'atto notarile per la costituzione della Corale San Michele - 1979 Gründungsakt der Corale 1979

Beim Notar

Am 19. März 1979 wurde durch notariellen Akt der Chor als Verein registriert. In der Folge hatte sich die Tätigkeit des Chores noch weiter entfaltet. Es wurden Konzerte auch außerhalb der Kirche und außerhalb von Brixen auch bei Veranstaltungen für die deutsche Sprachgruppe mit zweisprachigen und deutschen Gesängen gegeben.

GIUBILEO DEI 35 ANNI

Nel 1981 ebbero luogo le celebrazioni per il 35° della Corale che oramai si proponeva come un complesso in piena crescita, sia per l’inserimento di molte giovani leve, sia per l’arricchimento del repertorio (è di quel periodo il primo approccio alle “canzonette” del Cinquecento italiano), sia per l’intensificata partecipazione a concerti e rassegne di musica sacra e profana, anche fuori della provincia di Bolzano.

I festeggiamenti seguirono un ricco programma che vide la Corale impegnata in un concerto serale nella sala dell’Oratorio don bosco, l’animazione della S. Messa domenicale ed un pranzo sociale nel corso del quale sono stati conferiti numerosi riconoscimenti a coristi per il loro passaggio da allievi a soci effettivi o per gli anni da essi maturati nell’associazione

35 anni della Corale - Oratorio don Bosco
Aufführung im Don Bosco-Saal zum 35.Jubiläum

35 jähriges Bestehen

1981 feierte der Chor die 35 Jahre seines Bestehens. Dieser stand unterdessen in voller Blüte. Das Repertoire konnte erweitert werden (man wagte sich an Gesänge der italienischen Renaissance heran). Junge Sängerinnen und Sänger traten dem Chor bei. Im Lande und außerhalb fanden Konzerte statt, mit sakraler und profaner Musik.

DALL’ ARCHIVIO

Articolo per i 35 anni - 1981
Artikel zum 35.Jubiläum - 1981

Locandina del concerto per i 35 anni Werbeplakat für das Konzert zum 35. Jubiläum

Programma del concerto per i 35 anni Konzertprogramm zum 35. Jubiläum

UN MICROCOSMO SOCIALE

A partire dagli anni ’80 la Corale ha goduto di una spinta espansiva che l’ha portata a contare, per un certo tempo, fino a sessanta elementi. Un boom di adesioni corrispondente ad un bisogno di relazione che andava ben al di là del piacere di cantare. Alle prove in sede faceva sempre seguito una bicchierata in compagnia, un tempo che permetteva di approfondire i rapporti, di conoscersi. Le gite e le trasferte poi creavano un amalgama speciale. All’interno del gruppo si potevano riconoscere diversi nuclei familiari: coppie di coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle: una dimensione che sorprendentemente riusciva ad assorbire nello spirito del gruppo anche le immancabili contrapposizioni generazionali. Va quindi evidenziato l’aspetto sociale della “San Michele”. Nell’ottica di allargare e consolidare la rete delle fondamentali relazioni sono diventati tradizionali anche gli incontri conviviali con familiari ed amici per la festa di San Michele a fine settembre e per quella di Santa Cecilia, Patrona della musica, a novembre.

Nel 1996 si è pervenuti a una nuova formulazione per i membri della Corale che sono stati suddivisi in “Coristi, Allievi, Simpatizzanti e Soci onorari”. Con questo si è inteso sensibilizzare e coinvolgere tutte quelle persone che hanno a cuore non soltanto la vita e l’attività della Corale, ma anche la sua valenza di aggregazione sociale in una comunità dalle radici e dalle tradizioni ancora fragili.

Unser sozialer Microkosmos

In den 80iger Jahren wuchs die Corale stark an, wobei sie zeitweise an die 60 Mitglieder umfasste. Über die Freude am Singen hinaus war es ein Bedürfnis, neue Beziehungen und Freundschaften zu knüpfen. Nach den Proben wurde bei so manchem Gläschen in geselliger Runde noch weiter geplaudert. Auch die beliebten Ausflüge trugen zu einem sehr engen Verhältnis bei und halfen jeden Konflikt der Generationen zu überwinden. Dieses Zusammenleben half, die Beziehungen nicht nur zwischen den Sängern, sondern durch gemeinsame Veranstaltungen und Treffen auch zwischen deren Familien und Freunden zu vertiefen. Im Besonderen waren es das Fest des Heiligen Michael Ende September sowie das Fest zu Ehren der Heiligen Cäcilia im November. 1996 wurde die Unterscheidung in effektive Chormitglieder, in Sänger auf Probe, Sympathisanten sowie fördernde Ehrenmitglieder festgelegt.

MARCELLO CAPONE DI DONFRANCESCO

Un colpo di fortuna fu l’arrivo in Corale del giovane maestro Marcello Capone Di Donfrancesco che dalla Puglia arrivò in Alto Adige per dedicarsi all’insegnamento della Religione nella scuola in lingua italiana.

Nato il 01 febbraio 1953 a Lecce, fa le sue prime esperienze musicali nel Coro del Seminario Diocesano di Lecce (1963 – 1968), affrontando prevalentemente un repertorio polifonico e gregoriano. Nel periodo che va dal 1972 al 1977 cura la formazione di due cori liturgici di voci bianche, presso la parrocchia S. Cuore e l’Istituto Salesiano di Lecce.

Nel 1980 entra a far parte della Corale San Michele, fino al 1983 insegna canto corale nella scuola primaria di Bressanone, per conto dell’Istituto per l’Educazione Musicale in lingua italiana.

Per la sua preparazione musicale e la sua generosa disponibilità, già nel 1988 fu promosso “sul campo” a vicedirettore della Corale San Michele. Aiuterà o sostituirà a più riprese il direttore nella preparazione degli allievi, nelle prove per sezioni e nelle esecuzioni, fungendo anche da organista, specialmente dopo le dimissioni della signora Ursula Thaler (1995). Dal 1994, dopo la malattia di don Carlo Milesi, divenne a tutti gli effetti il direttore della Corale: ad essa il maestro Marcello dedicherà a lungo le sue energie e il suo tempo, sposando e rafforzando lo spirito di condivisione e apertura che già aveva caratterizzato l’azione di don Carlo.

Dopo aver frequentato il corso quinquennale e sostenuto l’esame finale, nel 1996 si diploma in Musica Sacra, corso organizzato dall’Istituto Diocesano di Musica Sacra della Diocesi di Bolzano – Bressanone in collaborazione con l’Istituto per l’Educazione Musicale in lingua italiana della Provincia di Bolzano.

Frequenta i corsi di Canto Gregoriano organizzati dall’Accademia Musicale dei Cantori Gregoriani di Cremona, direttore Fulvio Rampi, negli anni accademici (1997 – 1998 e 1998 – 1999).

Dal 1995 al 2010 è membro della Commissione per la Musica Sacra, della Diocesi di Bolzano-Bressanone.

Nel settembre del 2001 partecipa alla Settimana Internazionale di Canto Corale, presso il Lido di Jesolo organizzato dalla FENIARCO, all’atelier di “Musica per Cori di bambini e Corso per Direttori” , docente Giorgio Guiot.

Dal 1980 al 2016 è stato referente per l’insegnamento della musica nelle scuole primarie dell’Istituto Comprensivo di Bressanone.

Nel 2020, durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, lascia la direzione della Corale San Michele.

il giovane maestro Marcello der junge Dirigent Marcello

Maestro Marcello Capone Di Donfrancesco der Dirigent Marcello Capone Di Donfrancesco

Maestro Marcello Capone Di Donfrancesco - 2017 Marcello Capone Di Donfrancesco - 2017

Articolo del "Isarco News" sulle dimissioni del maestro Capone - 2020 Artikel in den "Isarco News" über den Rücktritt von Marcello 2020

Es war ein Glücksfall für den Chor im jungen Religionslehrer Marcello Capone, seit 1980 bereits Vizechorleiter, einen tüchtigen Mitarbeiter zu haben. Er stand dem Chorleiter zur Seite in der Ausbildung, wirkte als Organist und übernahm 1994 nach der schweren Erkrankung von Don Milesi die Leitung.

Marcello Capone di Donfrancesco wurde am 1.Februar 1953 in Lecce geboren. Seine ersten musikalischen Erfahrungen machte mit dem Chor des diözesanen Seminares von Lecce. In den 70iger Jahren half er bei der Ausbildung zweier Kirchenchören, jenen der Pfarrei S. Cuore und des Salesianer Institutes von Lecce.

Nach der Übersiedlung nach Brixen unterrichtete der ausgebildete Lehrer Marcello an den italienischen Schulen das Unterrichtsfach Religion und bis 1983 den Gesang.

Seit 1980 war Marcello Mitglied der Corale. Dank seiner Fachkenntnisse und seines unermüdlichen Einsatzes, wurde er 1988 zum Vizedirektor der Corale San Michele ernannt. Seine Aufgaben waren sehr vielfältig und bestanden in der Vertretung des Direktors, in der Ausbildung der neu beigetretenen Chormitglieder und 1995 nach dem Rücktritt von Ursula Thaler, auch als Organist. Nach 1994, als Don Carlo Milesi erkrankte, übernahm Marcello offiziell das Amt des Direktors. Seine musikalischen Aus- und Weiterbildungen und Studien über Jahre hinweg, machten ihn zu einem angesehenen Experten der Kirchenmusik wobei er Mitglied in den verschiedensten Expertengremien auf provinzialer und auch nationaler Ebene wurde.

In der Zeit des Lockdowns 2020, legte Marcello das Amt des Direktors nieder.

DALL’ ARCHIVIO

Saggio canoro del 1996
Abschlussaufführung 1996

Marcello durante la festa di Santa Cecilia del 2000 Marcello bei der Cäcilienfeier 2000

Articoli di giornale sui 50 anni del maestro Capone, si riconosce anche il futuro maestro Stefano Barberio - 2003 2003 Zeitungsartikel zum 50.Geburtstag Marcello's, neben ihm der zukünftige Dirigent Stefano Barberio

Il direttore Capone Di Donfrancesco - 2009 der Dirigent Marcello Capone Di Donfrancesco - 2009

Momento conviviale al Niedrist a Luson - 2009 Gemütliches Zusammensein beim Niedrist in Lüsen 2009

UN CRESCENDO DI IMPEGNI -
GIUBILEO DEI 40 E 45 ANNI

Dal 1985 la presidenza passò al sig. Annibale Santini che resse le sorti della Corale fino al 1989, un periodo in cui si moltiplicarono i concerti lirico-corali e la partecipazione a rassegne in tutta la provincia. La ricorrenza del 40° di fondazione (1986) ha visto una Corale estremamente impegnata, “tirata a lustro” – finalmente con una divisa completa (in precedenza solo la sezione femminile aveva indossato un “abbigliamento unitario”, mentre gli uomini erano …riconoscibili come coristi soltanto da una modesta cravatta azzurrina.

Articolo dell' "Alto Adige" del 1985 sui prossimi 40 anni della Corale Zeitungsartikel "Alto Adige" - zum bevorstehenden 40.Jubiläum .-1985

DALL’ ARCHIVIO

Articolo dell' "Alto Adige" del 1986 sui 40 anni della Corale Zeitungsartikel "Alto Adige" - zum 40. Jubiläum - 1986

Articolo dell' "Alto Adige" del 1986 sui 40 anni della Corale Zeitungsartikel "Alto Adige" - zum 40. Jubiläum - 1986

"pensierino natalizio" del Presidente della Commissione diocesana per la musica sacra - 1991 - prima parte "Weihnachtsgedanken" des Präsidenten der diözesanen Kommission für Kirchenmusik - Teil 1 . 1991

Articolo del giornale "Alto Adige" per la nuova sede - 1972 Zeitungsartikel Alto Adige über den neuen Sitz 1972

"pensierino natalizio" del Presidente della Commissione diocesana per la musica sacra - 1991 - prima parte "Weihnachtsgedanken" des Präsidenten der diözesanen Kommission für Kirchenmusik - Teil 1 . 1991

La giovane corista Maria Serena De Nicolò rilevò la presidenza nel 1989; fu lei a dover affrontare il disagio di un nuovo sfratto e conseguente trasloco di sede. Ciò non interruppe la fervente attività concertistica del momento.

Nel 1990 il Comune di Bressanone mise a disposizione delle associazioni alcuni locali ristrutturati nel sottotetto delle scuole Rosmini: per la Corale si prospettò un nuovo, definitivo trasloco. Nei due locali al 4° piano infatti si svolge tutt’ora l’attività associativa

Articolo "Il Mattino": Serena De Nicolò diventa presidente - 1989 Zeitungsartikel im "il Mattino" über die neue Präsidentin Serena De Nicolò - 1989

DALL’ ARCHIVIO

Articoli di giornale sull'improvviso sfratto e assegnazione nuova sede - 1990 Zeitungsartikel über die überraschende Räumung und die Zuteilung des neuen Heimes - 1990

Convenzione per l'assegnazione dei locali del sottotetto , nella scuola Rosmini - 1990 Vertrag der Überlassung des neuen Sitzes im Dachgeschoss der Rosmini Schule - 1990

Don Carlo benedisce la nuova sede nei locali del sottotetto - 1990 Don Carlo segnet den neuen Sitz im Dachgeschoss - 1990

Don Carlo benedisce la nuova sede - 1990 Don Carlo segnet den neuen Sitz im Dachgeschoss - 1990

Don Carlo benedisce la nuova sede - 1990 Don Carlo segnet den neuen Sitz im Dachgeschoss - 1990

Videotestimonianza dell’ex corista Serena De Nicolò
Video-Interview mit Serena De Nicolò

Il sig. Pino Brillarelli fu presidente dal 1991 al 1993: incrementò ulteriormente l’attività concertistica con trasferte in Italia e all’estero. È suo il grande merito d’aver dato l’avvio nel 1992 alla biennale rassegna di musica sacra “Laudamus”.

Immer mehr Verpflichtungen - 40. und 45.jähriges Jubiläum

1985 wurde Annibale Santini Obmann des Chorvereins. Während seiner Amtszeit in der die Zahl der Konzerte in der ganzen Provinz stark zunahm, erhielten zum 40 jährigen Gründungsjubiläum die Sänger zum erstenmal eine einheitliche Bekleidung. Auf Annibale Santini folgte Maria Serena De Nicolò, die für eine weitere Übersiedlung, und zwar in den vierten Stock der Rosminischule, sorgen musste. Der nächste Chorobmann Pino Brillarelli, bemühte sich um mehrere Konzertreisen in Italien und in das Ausland. Es ist sein Hauptverdienst, dass seit 1992 die zur Tradition gewordenen Veranstaltung „Laudamus“ jedes zweite Jahr in Brixen abgehalten wird.