Skip to main content

DENOMINAZIONE DEL CORO

Nei primi anni sessanta crebbe l’idea di costituire una corale vera e propria, con statuto, consiglio direttivo, denominazione nonché apposito distintivo. Attorno al 1967 don Soave si accinse a stilare la prima bozza di uno statuto che ricalcava sostanzialmente quello collaudato della “Schola Cantorum” di Cortina d’Ampezzo; lo sottopose al vaglio dei coristi invitandoli a mettere per iscritto le loro osservazioni e proposte. I ritocchi suggeriti vennero esaminati da una “presidenza” costituita ad hoc e poi redatti definitivamente per l’approvazione da parte dell’assemblea. Un lavorio minuzioso durato almeno due anni.

Si costituisce così la Corale San Michele che si dà una veste ufficiale, creando un direttivo eletto democraticamente dalla base. La denominazione “Corale San Michele” si rifà ovviamente alla chiesa parrocchiale di Bressanone che, dedicata all’arcangelo Michele, sin dagli inizi era stata il luogo privilegiato degli interventi del coro.

Don Soave Costantini, dando inizio al nuovo corso del complesso polifonico, dichiarò: “Nessuno è più soddisfatto del sottoscritto. Finalmente il coro ha anche un nome”.

Die Namensgebung des Chors

Anfangs der sechziger Jahre reifte die Idee, einen Chor mit eigenem Statut, Vorstand, Namen und mit eigenem Abzeichen zu gründen.

Um 1967 legte Don Soave einen Statutenentwurf nach dem Vorbild der Schola Cantorum aus Cortina d’Ampezzo vor. Nach sorgfältiger Prüfung wurde der Chor mit einem von der Basis gewählten Leitungsgremium, offiziell gegründet. Der neu gegründete Chor – Corale San Michele – wurde nach dem Patron der Pfarrkirche, dem hl. Erzengel Michael, benannt. In dieser Kirche war der Chor ja von Anfang an tätig.

Nella sua veste ufficiale la neocostituita Corale San Michele organizza le prime gite in montagna e i festeggiamenti per Santa Cecilia a cui prendono parte familiari ed amici. La prima gita di cui resta traccia ha avuto per meta l’altopiano di Renon.

LO STATUTO

Negli anni immediatamente precedenti all’entrata in vigore dello Statuto si era provveduto a eleggere un direttivo che poi dal proprio grembo nominava il presidente. Questa fu la procedura con cui il 25 febbraio 1967 venne eletto a primo presidente della Corale San Michele il sig. Italo Cestari, riconfermato anche nel 1968 con vice il cav. Bruno Monfredini, come tesoriere il rag. Annibale Santini, Maria Coltri segretaria e Renata Artuso e il cav. Mario Veronesi consiglieri.

Primo presidente della Corale - Italo Cestari - 1967
Italo Cestari - der erste Präsident - 1967

DALL’ ARCHIVIO

Appunto di don Soave sul nuovo consiglio direttivo - 1968
Anmerkungen Don Soaves zum neuen Vorstand . 1968

Articolo, nuovo consiglio direttivo 1968
Artikel über den neuen Vorstand - 1968

Articolo con il Consiglio Direttivo del 1968 e il programma della giornata della Dante Alighieri - partiture di alcuni canti eseguiti Teilnahme am "Dante Alighieri-Tag" - einige Partituren der vorgetragenen Lieder

Il 14 febbraio 1969 – anticipando una norma dello Statuto ormai in avanzata fase di elaborazione – fu eletto presidente dai coristi il cav. Bruno Monfredini, che curò con meticolosità l’organizzazione interna e l’inserimento della Corale nella Federazione Provinciale dei Cori; inoltre si adoperò alacremente per la stesura definitiva e la ratifica dello Statuto da parte dell’assemblea dei cantori (27.02.1970). Nello Statuto sono specificati, fra l’altro, gli obiettivi del sodalizio e la composizione del direttivo.

Articolo con il Consiglio Direttivo del 1969
Zeitungsartikel - Ausschusssitzung 1969

Das Statut

Im Statut sind die Ziele und die Zusammensetzung des Ausschusses dargelegt. Mit der Tätigkeit des Chores haben sich die verschiedenen Leitungsgremien bis heute identifiziert. Am 25.02.1967 wurde als erster Obmann Italo Cestari gewählt. Dessen Stellvertreter war Cav. Mario Veronesi und Kassier Rag. Annibale Santini.

Cav. Bruno Monfredini, zweiter gewählter Obmann, sorgte für eine noch bessere Organisation des Chores und dessen Anschluss an die Federazione Provinciale dei Cori (italienischer Sängerbund der Provinz).

DALL’ ARCHIVIO

Appunto di don Soave sulla redazione dello Statuto Don Soave's Anmerkungen zum Statut

Appunto di don Soave sulla redazione dello Statuto Don Soave's Anmerkungen zum Statut

Articolo con il Consiglio Direttivo del 1968 e il programma della giornata della Dante Alighieri - partiture di alcuni canti eseguiti Teilnahme am "Dante Alighieri-Tag" - einige Partituren der vorgetragenen Lieder

GIUBILEO DEI 25 ANNI

Verbale della seduta del consiglio direttivo della Corale San Michele del 15 ottobre 1971.

[…] Circa il primo punto il presidente ha fatto rilevare che per la celebrazione del 25° non siamo pronti per Santa Cecilia e quindi è meglio spostarla. Il dottor Pedron ha suggerito la data di San Giuseppe ed è stata accettata all’unanimità salvo che non sia la domenica di passione nel qual caso si anticipa a fine gennaio sempre di domenica comunque. Don Soave si accerterà e riferirà in proposito. Per il programma della detta manifestazione le proposte sono state tante.

Il Ferrari ha proposto l’invito di due cori di Bolzano ma principalmente per motivi finanziari è stata accettata la proposta del Veronesi e cioè preparare una selezione di canti vari che già buona parte conoscono e tenere un concerto il sabato sera precedente la domenica di San Giuseppe in cui si svolge in chiesa alla santa messa e al pranzo la cerimonia della celebrazione del 25° anniversario.

Manifesto del giubileo
Plakat zum 25.Jubiläum

Verbale della riunione del direttivo della Corale San Michele del 21 gennaio 1972.

[…] Il presidente presenta poi l’argomento della celebrazione del 25° di fondazione della Corale San Michele. Egli apre il suo dire ponendo la domanda: “è d’accordo il direttivo di celebrare degnamente tale ricorrenza? Il procrastinare la data della celebrazione motiva un senso di stanchezza in tanti coristi che si sentirebbero senz’altro maggiormente impegnati fissando una buona volta data e programma della manifestazione”.

Con lui concordano appieno la signora Coltri e il cav. Veronesi. Il direttore solleva perplessità circa la data che non vuole vicina, finché i coristi con le saltuarie presenze alle prove non riescono a preparare un programma adeguato. Il vicedirettore propone di festeggiare il 25° il giorno di pentecoste, così la Corale ha il tempo di prepararsi bene. Non sono tutti d’accordo con lui il presidente, la sig.ra Coltri e il cav. Veronesi.

Perciò si propone e si accetta la data del 23 aprile 1972; a tale proposta si unisce pure il direttore che desidera la possibilità di una procrastinazione se la Corale non avrà imparato bene tutti i canti previsti.

Donde l’esigenza di un impegno serio da parte di tutti i cristi che vanno tutti chiamati alla loro responsabilità.

Il presidente propone poi la modalità della manifestazione. Egli vedrebbe di buon occhio un concerto polifonico la Corale insieme al coro Laurino di Bolzano e al coro Plose di Bressanone. A lui si associa il vicedirettore. Non concordano con tale proposta il direttore, il cav. Veronesi e il sig. Pedron, che si richiamano a quanto approvato nella seduta precedente: “Il 25° di fondazione della Corale è e deve essere festa di famiglia La Corale si assuma l’impegno di presentarsi da sola al pubblico bressanonese che le è tanto vicino. Si eviteranno così spese superflue che inciderebbero molto sul magro bilancio della Corale”. Le osservazioni del direttore vengono condivise da tutto il direttivo.

In linea di massima il programma della festa comprende:

a) il concerto della Corale, sabato 22 aprile alle ore 20:30 nella sala Excelsior della Banca Popolare di Bressanone. Durante l’esecuzione verranno cantati 4 canti polifonici profani, 4 canti polifonici religiosi, 4 canti polifonici folkloristici;
b) l’esecuzione della Messa di San Francesco, a 4 voci, e di altri canti religiosi a più voci, domenica 23 aprile, alle ore 10 in parrocchia;
c) pranzo in comune, con la partecipazione delle autorità cittadine, domenica 23 aprile durante il pasto premiazione di coristi con 25 anni di attività nella Corale e un omaggio al direttore e fondatore del coro Don Soave.
Da tutti i presenti si rivolge preghiera al presidente di sollecitare l’adesione di tutti i coristi alle prove per mezzo di una prossima lettera.

25.jähriges Jubiläum

Am 23. April 1972 fand unter der Präsidentschaft von cav. Bruno Monfredini, die offizielle Feier des 25 jährigen Bestehens im Hotel Krone in Brixen, unter Anteilnahme zahlreicher prominenter Gäste, statt. Dabei wurden jene Sängerinnen geehrt, die bei der Gründung des Chores 1946 dabei ware

DALL’ ARCHIVIO

Articolo del giornale "L'Adige" Artikel in der Tageszeitung "L'Adige"

25. Giubileo - Sala Excelsior c/o Banca Popolare die Corale zum 25. jährigen Jubiläum - Excelsior-Saal - Volksbank Brixen

25. Giubileo - Sala Excelsior c/o Banca Popolare die Corale zum 25. jährigen Jubiläum - Excelsior-Saal - Volksbank Brixen

PRO MEMORIA della celebrazione ufficiale del 25° anniversario di fondazione della Corale San Michele Bressanone svoltasi il 23 aprile 1972 presso l’hotel Corona d’oro durante il pranzo sociale della corale
Discorso del presidente cav. Bruno Monfredini:

“Nella mia qualità di presidente della Corale San Michele porgo il saluto alle autorità qui presenti al rev. Decano Don Edoardo Habicher, al vicesindaco cav. Augusto Asson all’Assessore per le attività culturali dr. Osvald Bortolotti, al rappresentante della Brigata Tridentina, al maestro Clemente Cavallaro presidente della Federazione Provinciale cori e complessi musicali, al suo segretario sig. Gennari nonché a tutti i coristi qui presenti ed in particolare a quelle ex coriste che a suo tempo appartenevano al coro e che oggi si sono sentite in dovere di tornare fra noi per rivivere, anche solo per poche ore quel clima familiare e di fratellanza che regna nella nostra Corale.

La Corale è stata fondata subito dopo la guerra e precisamente nel 1946/1947. L’idea è venuta al nostro caro don Franco il quale dopo alcuni tentativi non incoraggianti passò l’incarico al nostro attuale direttore don Soave Costantini.

A don Soave vada quindi il merito di averla costituita è sorretta per ben 25 anni. Ci vuole veramente tanto amore alla musica, comprensione e tolleranza verso i coristi nonché naturalmente competenza musicale per portare avanti una Corale di voci miste (donne e uomini) come la nostra. E tutte queste buone doti don Soave le ha avute.

Un plauso particolare vada anche alla sig.ra Maria Morocutti in Coltri che ha costantemente affiancato don Soave fin dalla fondazione della corale. Via via si sono aggiunte altre coriste e precisamente:
Elda Nardelli, Anna Capaldo, Kathi De Monte, Laura Martinelli, Maria Teresa Martinelli in Andreoli, Paola Morocutti, Renata Magro, Luciana Morocutti in De Siano è da altri che qui brevemente accenno scusandomi per quelli che non saranno nominati poiché è passato tanto tempo ed è sfuggito il loro nome:
Marchese Mirella che è venuta appositamente da Bolzano;
Nigro Rita n. Marchetti che è venuta appositamente da Bolzano;
De Monte Nelly che è venuta appositamente da Zurigo;
Goss Saveria che è venuta appositamente da Merano;
Coltri Bruna che è venuta appositamente da Grosseto;
Galter Trudy e Zomer Lidia abitanti a Bressanone.

Tutte queste sono qui presenti in mezzo a noi e ne siamo felicissimi altri nominativi della prima ora della Corale non presenti per impegni familiari sono:
Faggionato Maria Grazia, Accinelli Adele, Pergher Silvana, Tacchetti Eleonora, Rella Rosetta in Rapisarda.

Concludo queste mie brevi parole con un plauso a tutti i coristi qui presenti per la loro assiduità alle prove serali di canto di particolare impegno in questo ultimo tempo per la preparazione al nostro 25° di fondazione.
Il reverendo Decano consegnerà poi premi che il consiglio direttivo della Corale ha deliberato di assegnare per il direttore ed altri coristi con più anzianità nel coro e attività nonché assiduità alle prove serali.
Leggo ora la lettera di S.E. il vescovo Mons. Gargitter che ci ha fatto pervenire per questo nostro 25° (esprime voti augurali e ringraziamenti per l’attività del direttore del direttore e della Corale nella chiesa parrocchiale).
Concludo augurando alla Corale di proseguire sempre con questo ritmo di attività per molti e molti anni ancora con sempre, quale direttore, Don Soave Costantini”.

presidente cav. Bruno Monfredini

Il presidente Monfredini legge il suo discorso Präsident Monfredini trägt vor

DALL’ ARCHIVIO

Momento di convivialità presso Hotel Corona d'oro Feier im Hotel Goldene Krone

Momento di convivialità presso Hotel Corona d'oro Momente der Gemeinsamkeit

Momento di convivialità presso Hotel Corona d'oro Momente der Gemeinsamkeit

Consegna ricordo al presidente Monfredini da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Präsident Monfredini durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo al corista Guido Ferrari da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Guido Ferrari durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Maria Teresa Martinelli da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Maria Teresa-Mimma- durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Laura Martinelli da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Laura Martinelli durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Anna Capaldo da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Anna Capaldo durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Renata Magro da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Renata Magro durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Luciana Morocutti da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Luciana Morocutti durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Elda Nardelli da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Elda Nardelli durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Katj De Monte da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Katj De Monte durch Dekan Eduard Habicher

Consegna ricordo alla corista Maria Luisa Morocutti da parte del decano Eduard Habicher Erinnerungsgeschenk an Maria Luisa Morocutti durch Dekan Habiche

DA UNA SEDE ALL’ALTRA

Il problema del reperimento di una sede si è periodicamente presentato fin dalla fondazione. Per poter effettuare le prove nei primi quindici anni di attività i coristi si sono adattati a sistemazioni di fortuna, dalla stanza del direttore ad aule della scuola elementare Rosmini o anche all’ombra degli alberi di piazza Duomo. Grazie all’interessamento di don Franco a fine anni Sessanta si adattarono due locali dell’ex orfanotrofio Leone XIII in via Roncato (noto allora come “Casa Primavera”) e si portò a felice compimento la celebrazione del 25°di fondazione.

La nuova sede - 1972
Der neue Sitz 1972

DALL’ ARCHIVIO

Discorso di don Soave per l'inaugurazione delle nuova sede - 1972 Don Soave's Rede zur Einweihung des neuen Sitzes - 1972

Discorso di Monfredini per l'inaugurazione delle nuova sede - 1972 Monfredini's Rede

Seconda parte del discorso di Monfredini per l'inaugurazione delle nuova sede - 1972 Monfredini's Rede

Articolo del giornale "Alto Adige" per la nuova sede - 1972 Zeitungsartikel Alto Adige über den neuen Sitz 1972

Un inatteso sfratto dalla sede portò coristi e amici a ristrutturare uno scantinato della Casa Primavera, messo a disposizione dall’Ente Comunale Assistenza. Nel frattempo le prove si tennero in una saletta dell’Oratorio.

Nella nuova sede, intitolata a don Soave Costantini, la Corale poté lavorare con intensità e ritrovato entusiasmo dal dicembre 1979 all’ottobre 1982.

Von einem Vereinssitz zum nächsten

Zu den ständigen Schwierigkeiten zählte die Suche nach einem geeigneten Sitz des Chores. Durch das Bemühen Don Francos konnten am Anfang der siebziger Jahre zwei Räume in der Casa Primavera, dem einstigen Leo-Waisenhaus, in der Runggadgasse verwendet werden

DALL’ ARCHIVIO

Articolo del giornale "Alto Adige" sull'inaugurazione della sala don Soave 1979 Zeitungsartikel Alto Adige über die Einweihung des neuen Sitzes - Saal Don Soave

Articolo del quotidiano "L'Adige" sull'inaugurazione della sala don Soave Zeitungsartikel "L'Adige" über den neuen Sitz

Elenco degli "amici" della Corale che hanno collaborato al nuovo trasloco Liste der Helfer bei der zweiten Übersiedlung

Coristi che si sono impegnati per il trasloco di sede Sänger die bei der Übersiedlung mitgeholfen haben

Lettera ai coristi della presidente Morocutti - 1979 Brief der Präsidentin Maria Morocutti an die Sänger -1979

Giunse poi un nuovo e doloroso sfratto da una sede tanto cara, perché allestita con le proprie mani. Il 27 ottobre 1982 la Corale poté riprendere le prove in due aule dell’asilo di via Roncato che avevano un comodo accesso indipendente dal cortile delle Scuole Rosmini.

Neue Schwierigkeiten gab es mit dem Sitz wegen dessen Zwangsräumung. Glücklicherweise konnten im genannten Haus durch das Entgegenkommen des Gemeindefürsorgeamtes, zwei andere Räume hergerichtet werden. Hier konnte vom Dezember 1979 bis zum Oktober 1982 weiter geprobt werden.

Nach einer weiteren Zwangsräumung des Probelokals, konnte der Chor im Oktober 1982 in zwei Räumen des italienischen Kindergartens in der Runggadgasse seine Tätigkeit wieder aufnehmen.

DALL’ ARCHIVIO

Don Carlo parla ai coristi nella sede presso l'asilo in lingua italiana - 1982 Don Carlo spricht mit dem Chor im neunen Sitz, neben dem Kindergarten - 1982

Don Carlo parla ai coristi nella sede presso l'asilo in lingua italiana - 1982 Don Carlo spricht mit dem Chor im neunen Sitz, neben dem Kindergarten - 1982

Articolo del giornale "Alto Adige" sul trasloco del 1982 presso l'asilo in lingua italiana Zeitungsartikel in der "Alto Adige" 1982 über die Übersiedlung

Articolo del giornale "Alto Adige" sul trasloco del 1982 presso l'asilo in lingua italiana Zeitungsartikel in der "Alto Adige" 1982 über die Übersiedlung

ANNI DIFFICILI

Nel 1973 divenne presidente il sig. Gino Sedrani al quale nel 1974 subentrò un’altra volta il cav. Monfredini. Riconfermato il 2 aprile 1975 ed aggravandosi la malattia del direttore don Soave, il presidente Monfredini trovò un istruttore nella persona del signor Danilo Castelletti, allora in servizio di leva a Bressanone e studente del Conservatorio di Verona.

Nel 1976 toccò ad una corista assumere la presidenza della Corale. La signora Maria Morocutti in Coltri rimarrà in carica ininterrottamente per nove anni, forse i più difficili sia per la scomparsa del fondatore don Soave, sia per il trasferimento e la morte del vicedirettore Guido Ferrari, sia per le dimissioni repentine dell’istruttore Castelletti: il tutto nel 1978.

Die schwierigen Jahre

Als 1975 Don Soave erkrankte, fand man im Studenten des Konservatoriums in Verona, Danilo Castelletti, einen Chorleiter. 1976 wurde Frau Maria Morocutti-Coltri Obfrau des Chores. Neun Jahre lang bekleidete sie dieses Amt. Es waren wegen des Todes Don Soaves, wohl die schwierigsten Jahre, zumal auch der stellvertretende Chorleiter Guido Ferrari wegzog und verstarb. Dies geschah alles im Jahre 1978.

Dem Dekan und Stadtpfarrer Eduard Habicher wie auch einigen Chormitgliedern gelang es, Don Carlo Milesi als neuen Leiter zu gewinnen. Dieser war Professor im Vinzentinum, und hatte einst zeitweise in Cortina die Schola Cantorum geleitet.

Grazie all’intervento del parroco-decano Eduard Habicher nonché agli inviti pressanti di alcuni amici coristi, ancora quell’anno don Carlo Milesi, insegnante al Vinzentinum e già “capocoro” della Schola Cantorum di Cortina d’Ampezzo, accettò l’incarico di direttore.

Sul finire degli anni ’70 non mancarono i momenti d’impegno e di svago, come la partecipazione alla prima edizione dell’Altstadtfest, la grande festa cittadina che dà spazio alle diverse associazioni per promuoversi, e la giornata trascorsa in amicizia sull’Alpe di Siusi.

Video testimonianza del corista Gino Sedrani
Erinnerungs-Video des Sängers Gino Sedrani

DALL’ ARCHIVIO

Associazioni partecipanti all'Altstadtfest del 1978 teilnehmende Vereine am Altstadtfest 1978

Foto di gruppo sull'Alpe di Siusi
Gruppenfoto auf der Seiseralm

Foto di gruppo sull'Alpe di Siusi
Gruppenfoto auf der Seiseralm

DON CARLO MILESI

Nato il 20 maggio 1932 a San Giovanni Bianco in provincia di Bergamo, passò la prima infanzia in Francia dove la famiglia fu costretta a trasferirsi a causa delle ristrettezze economiche: il padre trovò lavoro nel settore del carbone. Rientrata in Italia dopo la guerra, la famiglia Milesi si stabilì a Brunico e don Carlo dovette accantonare la lingua francese per apprendere quella tedesca e perfezionare l’italiano: la sua vivacità intellettuale gli permise di inserirsi bene negli ambienti culturali di entrambi i gruppi linguistici maggioritari della provincia. Frequentò il Seminario Minore del Vinzentinum e, dopo la maturità classica, concluse gli studi teologici presso il Seminario Maggiore di Bressanone; fu ordinato sacerdote nel 1956. Il suo primo incarico fu quello di cooperatore nella parrocchia di Cortina d’Ampezzo che si protrasse fino al 1962. Proprio a Cortina, dove si confrontò anche con il gruppo linguistico ladino, ebbe le sue prime esperienze nella direzione corale, fu capocoro della locale Schola Cantorum.

70esimo compleanno di Don Carlo Milesi – parla Fausto Ruggera – 2002
Rede von Fausto Ruggera zum 70. Geburtstag von Don Carlo – 2002

Giovane don Carlo Milesi negli anni 50 Don Carlo Milesi in den 50iger Jahren

Prima messa di don Carlo - 1 luglio 1956
Don Carlo's Primiz - 1.Juli 1956

25. Anniversario di sacerdozio di don Carlo foto assieme ai suoi genitori Don Carlo mit seinen Eltern beim seinem 25. Priesterjubiläum

Don Carlo Milesi negli anni 90 in den 90iger Jahren

80esimo compleanno di don Carlo - 2012 2012 - Don Carlo feiert seinen 80. Geburtstag

Nel 1966 si laureò in Lingue Moderne presso l’Università Cattolica di Milano. Insegnò poi Lingua e Letteratura Italiana in diversi istituti, l’attività più intensa fu però svolta presso il Liceo del Vinzentinum dove, fino al 1994 quando dovette ritirarsi per ragioni di salute, ha saputo trasmettere a generazioni di studenti del gruppo tedesco la sua passione e l’amore per la lingua di Dante. Tra le sue passioni rientrava però anche la storia, in particolare quella locale: sono diverse le pubblicazioni elaborate, da solo o assieme ad altri studiosi, riguardo alla storia della diocesi o di particolari personaggi che l’hanno animata. Numerose sono inoltre le sue traduzioni di opere dalla lingua tedesca, specie di carattere storico, ma tradusse anche numerosi inni liturgici che ora fanno parte del canzoniere diocesano

Nel 1978 assunse la direzione della Corale San Michele e ad essa si dedicò “anima e corpo” fino agli ultimi mesi della sua vita. Grazie alle sue attentissime cure, anche quale direttore emerito dopo la malattia del 1994, la Corale ha potuto godere di un instancabile propulsore. Don Carlo ha colto in pieno il valore sociale e culturale di questa piccola realtà e ha saputo valorizzarla cementando le relazioni al suo interno, ampliando il repertorio e incrementando il numero degli interventi canori; particolare cura ha dedicato nel tessere contatti tra la San Michele e realtà analoghe del gruppo linguistico tedesco in nome della buona convivenza in cui credeva fortemente e che ha sempre considerato il valore aggiunto di questa terra.

Nel 1988 fu nominato canonico del Duomo di Bressanone e a lungo ha presieduto le liturgie feriali e domenicali in lingua italiana. Ai coristi non sono mai mancati le meditazioni curate da don Carlo al termine delle prove durante il periodo d’avvento.

Nel 2002, presso il FORUM di Bressanone, vennero festeggiati in modo speciale i suoi 70 anni alla presenza di tante autorità, associazioni, amici e parenti. Dopo breve malattia si è spento nel dicembre del 2015.

La Corale augura, in canto, un buon 70esimo compleanno
Ein Ständchen zum 70. Geburtstag – 2002

don Carlo durante una meditazione d’avvento – 2006
Don Carlo bei einer Adventsfeier – 2006

Don Carlo Milesi wurde am 20.Mai 1932 in San Giovanni Bianco in der Provinz Bergamo geboren. Seine Kindheit verbrachte er mit seiner Familie, aus wirtschaftlicher Not, in Frankreich. Nach der Rückkehr siedelte sich seine Familie in Bruneck an. Nach dem Besuch des Vinzentinums und dem theologischen Studium in Brixen, wurde er 1956 zum Priester geweiht. Bis 1962 war er als Kooperator in Cortina d’Ampezzo tätig wo er zugleich seine ersten Erfahrungen mit der Leitung der örtlichen “Schola Cantorum” machte. Nachdem er 1966 an der Università Cattolica in Mailand sein Studium der modernen Sprachen abschloss, unterrichtete er an verschiedenen italienischen Instituten bis er die Lehrtätigkeit am Vinzentinum in Brixen aufnahm. Eine seiner großen Leidenschaften war die lokale sowie die diözesane Geschichte, wobei Don Carlo an vielen Publikationen zu diesem Thema mitarbeitete. Zusätzlich verfasste er zahlreiche Übersetzungen deutscher Musikstücke und Kirchenlieder welche heute noch ein Teil der diözesanen Kirchenmusik sind. 1978 übernahm Don Carlo bis kurz vor seinem Lebensende die Leitung der Corale. Sein Hauptanliegen war das friedvolle Zusammenleben der verschieden Vereine über alle Sprechgrenzen hinweg. Er verstarb im Dezember 2015.

DALL’ ARCHIVIO

Programma canoro per la messa funebre della signora Cecilia Milesi - 1996 Programm für die Seelenmesse Don Carlo's Mutter Cecilia - 1996

Necrologio del signor Angelo Milesi e programma canoro - 2000 Todesanzeige des Vaters von Don Carlo und Programm der Seelenmesse - 2000

Articolo del "Il Mattino" del 1994 sul pensionamento di don Carlo Artikel im "Il Mattino" zur Pensionierung von Don Carlo

Versi scritti da don Carlo negli anni 80 von Don Carlo in den 80iger Jahren geschriebene Gedichte

Versi scritti da don Carlo negli anni 80 von Don Carlo in den 80iger Jahren geschriebene Gedichte

Articolo del "Il Mattino" del 2002 per i 70 anni di don Carlo Zeitungsartikel "Il Mattino" über die 70 Jahre von Don Carlo

Considerazioni di fine anno sociale, Santa Cecilia 2002 Jahresbericht - Cäcilienfeier 2002

Articolo del "Isarco News" don Carlo diventa direttore emerito - 2003 Zeitungsartikel "Isarco News" über Don Carlo, als Dirigent im Ruhestand

Articolo del "Il segno" 50 anni di sacerdozio di don Carlo - 2006 Artikel "Il Segno" - 50.Priesterjubiläum - 2006

Lettera di ringraziamento di don Carlo ai coristi della Corale San Michele - 2006 Dankesbrief von Don Carlo an die Chormitglieder - 2006

Testo di una canzoncina riadattata per i 70 anni di don Carlo Text eines Liedes zum 70. Geburtstag von Don Carlo

Testo di una canzoncina riadattata per i 70 anni di don Carlo Text eines Liedes zum 70. Geburtstag von Don Carlo

Bressanone e la sua musica attraverso i secoli - capitolo scritto da don Carlo su BRESSANONE ARTE|CULTURA|SOCIETA "Brixen und seine Musik durch die Jahrhunderte" von Don Carlo

Bressanone LA STORIA - a cura anche di don Carlo Milesi su incarico dell'associazione "Prichsna 901-2001" Projekt "Prichsna 901-2001" - "Brixen - die Geschichte"- Mitarbeit von Don Carlo

"Don Franco - Un prete fra la gente, una vita centenaria" a cura di Carlo Milesi Buch über Don Franco

Don Franco - Un prete fra la gente, una vita centenaria" a cura di Carlo Milesi Buch über Don Franco

Una chiave di lettura di Carlo Milesi al libro Montagne senza confini di Ruggera Vorwort von Don Carlo zum Buch "Montagne senza confini" von Ruggera

BOOM ECONOMICO, SVILUPPO E CONTESTAZIONE GIOVANILE: GLI ANNI SESSANTA E SETTANTA A BRESSANONE

Anche a Bressanone all’inizio degli anni Sessanta si cominciarono ad avvertire i primi segnali del cosiddetto “boom economico”, che a livello nazionale “si avviò con lo sviluppo delle industrie meccaniche (quelle automobilistiche in testa), della produzione di idrocarburi (l’ENI di Enrico Mattei, ad esempio) e degli elettrodomestici, di cui l’Italia divenne il più forte produttore in Europa. Il tenore di vita delle famiglie italiane migliorò molto rapidamente e tutta una serie di prodotti tecnologici, quali automobili, radio, televisioni, giradischi, lavatrici e telefoni, fino ad allora appannaggio di una ristretta cerchia di persone, divennero diffusi generi di consumo” (da “Odi et amo”). Se andassimo a rivedere gli album di famiglia di quegli anni, troveremmo sicuramente traccia di quanto qui descritto a livello generale: persone a cavallo di una “Vespa” fiammante, le prime Seicento, le inquadrature domestiche con i nuovi elettrodomestici sullo sfondo, le “festicciole” danzanti a suon di 45 giri, le gitarelle “fuori porta” allietate da un mangiadischi a pile.

Bressanone visse in quegli anni, come già accennato, una prepotente crescita demografica, caratterizzata da un alto tasso di natalità (“il periodo aureo della famiglia”, nota Hans Heiss,” quando ogni nucleo famigliare contava in media tre bambini, mentre il 40% circa dei brissinesi aveva meno di 25 anni”) e da forti processi immigratori dalle valli circostanti (per quanto riguarda il gruppo di lingua tedesca) e dalle regioni più povere dell’Italia settentrionale (per quanto riguarda il gruppo di lingua italiana, che schizzò – in percentuale – al suo massimo storico del 38,9%).

Prima di descrivere gli ulteriori elementi espansivi che caratterizzarono la vita cittadina e che condizionarono in maniera certamente positiva anche la vita sociale e culturale, va fatto un doveroso cenno alla difficile situazione creatasi intorno alla cosiddetta “questione sudtirolese”. Come già accennato la stagione delle contrapposizioni etniche e delle bombe si era avviata già negli anni Cinquanta, ma nel giugno 1961 la “notte dei fuochi”, notte in cui vennero fatti saltare in aria numerosi tralicci dell’alta tensione, costituì un punto di svolta e di radicalizzazione. Anche se Bressanone rimase ai margini delle tensioni più accese, il clima in città fu – a tratti – molto “caldo”. A seguito degli attentati la città venne parzialmente “militarizzata” con la requisizione di vari alberghi trasformati in caserme e diversi arresti tra i militanti delle forze politiche sudtirolesi. Nell’ottobre del 1962 i liceali di lingua italiana scesero in piazza per stigmatizzare gli atti terroristici e per protestare contro un atteggiamento governativo ritenuto poco incisivo. Ancora nell’aprile del 1967, in un contesto già in rapidissima trasformazione (si pensi, tra l’altro, alla ‘guerra fredda’ ed ai missili NATO a Naz-Sciaves, agli esiti del Concilio Vaticano II, alla contestazione studentesca nelle università, che da Berkeley si sarebbe presto diffusa in Europa), un attentato dinamitardo colpì la sede estiva dell’Università di Padova. Anche in questo caso si verificò la mobilitazione degli studenti superiori, ma -importante segno dei tempi – con ampia convergenza dei liceali dei due gruppi linguistici. I tempi stavano veramente cambiando, anche se la filosofia di fondo rimaneva quella del tenere “divisi” i gruppi. Di lì a qualche anno, dopo un lungo e defatigante confronto politico, prese forma il Secondo Statuto di Autonomia, che – ufficialmente entrato in vigore nel 1972 – creò le condizioni di cornice per chiudere se non per risolvere integralmente la “questione”.

Tornando alle trasformazioni, quasi epocali, che Bressanone visse negli anni del boom, accanto al generale sviluppo economico ed al decollo dell’industria turistica, va innanzitutto citata l’espansione urbanistica. Nel 1964 venne redatto il primo piano urbanistico brissinese e negli anni successivi – anche per le intuizioni ed il lavoro del duo formato dall’architetto Othmar Barth e dal sindaco Zeno Giacomuzzi – la città iniziò ad assumere i connotati attuali. A sud della città iniziò la pianificazione del nuovo polo scolastico e della zona sportiva ed in direzione della Mara – sulla destra orografica dell’Isarco – sorse la zona industriale, aperta dal nuovo e modernissimo stabilimento della Durst, zona in cui pian piano vennero trasferite aziende precedentemente dislocate in centro. Il rione di Millan visse un’intensa fase di sviluppo così come la zona di Kranebitt e quella di via Vigneti ed a nord iniziò il primo allargamento oltre la zona dell’hotel Elefante. In via Dante il complesso scolastico della ex caserma asburgica venne ampliato con la costruzione a nord ovest di una nuova ala, in cui trovarono spazio le aule del liceo Alighieri e delle medie in lingua italiana e tedesca. Sul fronte scolastico negli anni qui trattati si registra la nascita di nuovi istituti superiori (tra 1967 e 1969 gli Istituti professionali per il Commercio sia in lingua tedesca che in lingua italiana, nel 1973/74 l’Istituto magistrale in lingua tedesca “Josef Gasser”, nel 1974/75 fu annessa una sezione di Liceo Scientifico al liceo classico in lingua italiana e i Corsi di addestramento professionale) e la forte crescita delle scuole medie, anche in virtù della riforma della media unica del 1962.

Collegato allo sviluppo edilizio ed urbanistico quello della viabilità cittadina. Bressanone fu antesignana a livello provinciale nel bloccare il traffico nel centro storico: piazza Duomo ed i Portici furono interdetti al traffico veicolare già a partire dal 1972. In concomitanza con l’ultimazione del tratto settentrionale dell’Autobrennero (tra 1971 e 1974) e l’aumento complessivo del traffico l’amministrazione comunale provvide a realizzare nuovi parcheggi, vennero inoltre realizzati lungo la strada statale dei sottopassi tra cui quello che metteva in sicurezza l’accesso al polo scolastico nord e si iniziò a regolare la viabilità con opportuni impianti semaforici.

Nel 1964 un’altra grande opera vide la luce: in febbraio vennero messi in funzione i due tratti dell’impianto funiviario, che dalla città permettevano di raggiungere in poco tempo Valcroce, a 2000 metri di quota. La realizzazione della funivia rappresentò simbolicamente sia il rilancio turistico del capoluogo della val d’Isarco (con pernottamenti più che raddoppiati) sia la sua candidatura a cittadella dello sport. Nel marzo del 1971 le piste della Plose ospitarono i campionati nazionali di sci alpino. In ambito sportivo vale inoltre la pena di ricordare, oltre agli anni d’oro del basket cittadino (terza serie nazionale ancorché con campo di gioco all’aperto), l’avvio della pallamano (che porterà sia nel settore maschile che in quello femminile alla conquista di diversi titoli nazionali) ed i successi nell’atletica leggera, la mitica gara automobilistica in salita Bressanone-Sant’Andrea, che andò in scena per tutti gli anni Settanta (dal 1971 al 1980) a cura del Moto Club cittadino.

Anche in ambito ricreativo e culturale gli anni Sessanta e Settanta furono anni di grande crescita. Il benessere sempre più diffuso lasciava più spazio al tempo libero ed alle attività di svago. Accanto all’albergo Temlhof, realizzato a fine anni Sessanta, sorse nel 1971 la prima discoteca moderna: l” ICKS 2000” “dove si esibirono gruppi pop anche di fama internazionale come i Lords”, come ricordato da Hans Heiss, che annota come in quel periodo “nuovi impulsi permisero alla cultura di uscire dall’ambito popolareggiante conosciuto fino a quel momento. Nacquero nuovi gruppi teatrali e si diede spazio anche alle espressioni della cultura giovanile underground.”

In ambito parrocchiale nella seconda metà degli anni Settanta riprese slancio, attorno alla figura trainante e vulcanica di don Hugo Senoner, l’attività di animazione giovanile dell’Oratorio Don Bosco, il centro creato da don Franco vent’anni prima. In seguito ai lavori di ristrutturazione dell’edificio di viale Mozart prese forma anche la Festa dell’Oratorio, appuntamento di richiamo per la comunità cittadina, che fece il paio con la più autorevole e rinomata “Altstadtfest”, la festa del centro storico di Bressanone, che nacque negli stessi anni.

L’onda lunga della contestazione giovanile toccò anche la nostra città. Il 19 dicembre del 1973, per contrastare il mancato utilizzo di somme stanziate dal ministero ma non utilizzate dalla scuola, scesero in sciopero gli studenti del liceo Alighieri, che alcune settimane più tardi occuparono addirittura la sede scolastica fino al pieno riconoscimento delle loro istanze. Di lì a poco sarebbero entrati in vigore i cosiddetti “decreti delegati”, che prevedevano l’istituzione degli organi scolastici collegiali e quindi il diritto degli studenti a partecipare alla gestione della scuola. All’interno del panorama politico, sempre dominato dall’asse SVP-DC, apparve – accanto ai tradizionali partiti di sinistra – anche qualche formazione allora definita come “extraparlamentare”: una presenza spesso quantitativamente limitata, ma capace di portare un contributo di idee innovative di tipo interetnico, ambientalista e femminista. Anche l’ambito ecclesiale non rimase immune da spinte riformiste, che trovarono uno sbocco “istituzionale” nella costituzione dei Consigli Pastorali Parrocchiali (allora ancora separati in sezioni, tedesca e italiana). A tenere a battesimo i primi Consigli parrocchiali a Bressanone l’allora decano Eduard Habicher.

WIRTSCHAFTLICHER AUFSCHWUNG UND JUGENDPROTESTE - DIE 60IGER UND 70IGER JAHRE IN BRIXEN

Don Carlo Milesi wurde am 20.Mai 1932 in San Giovanni Bianco in der Provinz Bergamo geboren. Seine Kindheit verbrachte er mit seiner Familie, aus wirtschaftlicher Not, in Frankreich. Nach der Rückkehr siedelte sich seine Familie in Bruneck an. Nach dem Besuch des Vinzentinums und dem theologischen Studium in Brixen, wurde er 1956 zum Priester geweiht. Bis 1962 war er als Kooperator in Cortina d’Ampezzo tätig wo er zugleich seine ersten Erfahrungen mit der Leitung der örtlichen “Schola Cantorum” machte. Nachdem er 1966 an der Università Cattolica in Mailand sein Studium der modernen Sprachen abschloss, unterrichtete er an verschiedenen italienischen Instituten bis er die Lehrtätigkeit am Vinzentinum in Brixen aufnahm. Eine seiner großen Leidenschaften war die lokale sowie die diözesane Geschichte, wobei Don Carlo an vielen Publikationen zu diesem Thema mitarbeitete. Zusätzlich verfasste er zahlreiche Übersetzungen deutscher Musikstücke und Kirchenlieder welche heute noch ein Teil der diözesanen Kirchenmusik sind. 1978 übernahm Don Carlo bis kurz vor seinem Lebensende die Leitung der Corale. Sein Hauptanliegen war das friedvolle Zusammenleben der verschieden Vereine über alle Sprechgrenzen hinweg. Er verstarb im Dezember 2015.

Veduta storica della città di Bressanone historische Ansicht von Brixen

Veduta storica della città di Bressanone - via Portici Maggiori historische Ansicht von Brixen - Große Lauben

Foto panoramica di Bressanone negli anni ’70 Panoramaaufnahme von Brixen - 1970